L’escursione dalle Gole dell’Infernaccio all’Eremo di San Leonardo è una delle più semplici che il versante marchigiano dei Monti Sibillini ha da offrire. Adatta a tutti, anche ai bambini, presenta una lunghezza di circa 7,5 km (andata e ritorno), per un dislivello complessivo di 340 metri. Per completarla si impiegano poco più di 2 ore, tenendo conto anche delle soste per scattare qualche foto e per riprendere fiato.

Durante la prima parte del percorso ammirerai in tutta la loro magnificenza le Gole dell’Infernaccio, tra pareti a strapiombo e torrenti d’acqua a ripetizione. Poi il sentiero inizierà a salire, addentrandosi in una folta zona boschiva: quando scollinerai, vedrai alla tua destra l’eremo di San Leonardo. La sua esistenza si deve all’opera di padre Pietro Lavini, frate capuccino del santuario della Madonna dell’Ambro a Montefortino, che ricostruì l’antico monastero di San Leonardo al Volubrio scegliendo di vivere qui da eremita, tanto da meritarsi l’appellativo di “muratore di Dio” da papa Giovanni Paolo II.

Dalle Gole dell’Infernaccio all’Eremo di San Leonardo

L’escursione inizia dal parcheggio situato a Rubbiano, frazione di Montefortino (provincia di Fermo), al termine di una strada sterrata, e in alcuni punti particolarmente stretta, di circa 3 km. Chiara ed io, vedendo le prime macchine parcheggiate lungo la strada, abbiamo lasciato l’auto circa 1 km prima, approfittando di un piccolo slargo stradale. E menomale, perché se avessimo proseguito oltre non avremmo trovato nemmeno un posto libero. Tra l’altro, più ci si avvicina al piccolo parcheggio e più la strada si restringe, complicando quindi ancora di più le cose. Se riesci, cerca di arrivare prima delle 9:00, così da poterti avvicinare il più possibile all’area di sosta.

Per l’inizio dell’escursione puoi prendere come punto di riferimento la piccola casetta in legno situata pochi metri dopo il parcheggio, che funge da supporto per quanti hanno bisogno di chiedere informazioni sui vari itinerari che partono dalle Gole dell’Infernaccio. Oltre al percorso che conduce all’eremo di San Leonardo, quello più semplice di tutti, ce ne sono infatti anche degli altri rivolti soprattutto agli escursionisti più esperti.

casa in legno all'inizio dell'escursione alle gole dell'infernaccio

Dopo un iniziale falsopiano in leggera discesa, l’ampia strada forestale comincia a scendere in maniera più decisa fino a raggiungere le Pisciarelle, delle piccole cascate a goccia che scendono dalla parete del Monte Zampa. In estate, quando anche da queste parti la temperatura supera i 20 gradi, rinfrescarsi sotto queste cascate non è affatto una cattiva idea, anzi, ancora meglio se al ritorno. L’area delle Pisciarelle segna anche il punto più basso di tutta l’escursione, nonché l’inizio delle vere e proprie Gole dell’Infernaccio. Sono trascorsi poco meno di 900 metri dal parcheggio.

Un breve video delle Pisciarelle

Lasciate le Pisciarelle alle spalle, comincerà il tratto più impegnativo del percorso. Un saliscendi continuo, lungo circa 800 metri, che può mettere a dura prova chi non è abituato alle escursioni in montagna e indossa delle calzature inadeguate per affrontare diversi tratti di terreno dove affiorano rocce e pietre. Più che ai tratti in salita, però, ti consiglio di prestare attenzione a quelli in discesa, soprattutto il primo. A me è capitato di vedere una signora e un ragazzo cadere nello stesso punto (per fortuna si sono rialzati subito senza nessun acciacco).

tratto piu duro dell'escursione

Terminato questo tratto, attraverserai la parte del sentiero più scenografica e allo stesso tempo facile. Ora a sinistra, ora a destra, ti accompagneranno piccoli torrenti e cascatelle, lungo un percorso sempre in piano e all’ombra, il che non guasta mai durante la stagione estiva. Se porterai con te anche il cane, verso la fine ti imbatterai in un grosso masso con vicino una pozza d’acqua dove il tuo amico a quattro zampe potrà sguazzare e giocare libero all’interno di un contesto naturale da fiaba. Sempre qui potrai anche fermarti per mangiare. L’unica pecca è che si trova in uno dei pochi punti al sole, e se è una giornata calda potrebbe non essere così piacevole fermarsi qui per il pranzo a sacco.

Dopo circa 2,5 km di cammino, ecco la deviazione per l’eremo di San Leonardo. Lascerai l’idilliaco ambiente delle Gole dell’Infernaccio per addentrarti in una folta zona boschiva (in autunno, in occasione del foliage, è uno spettacolo imperdibile, neve/ghiaccio permettendo). A partire dal cartello in legno recante la scritta eremo di San Leonardo, la strada inizierà a salire, guadagnando ben presto un dislivello discreto. Ci saranno alcuni punti in cui ti servirà riprendere fiato per un paio di minuti, specialmente se non sei una persona allenata, la cosa positiva però è che l’ascesa dura in tutto poco meno di 1,5 km, per un dislivello parziale di circa 200 metri. Quando scollinerai, troverai l’eremo a pochi passi da te sulla tua destra.

L’area intorno all’eremo è delimitata da una staccionata in legno, per impedire alle persone di avvicinarsi alla struttura che necessita di lavori di ristrutturazione in seguito al terremoto del 2016. Sui paletti in legno sono affissi alcuni documenti che ricordano la vita e le gesta di padre Pietro Lavini, morto nell’estate del 2015, nonché il suo progetto. Qui vicino c’è anche una piccola targa che ricorda agli escursionisti come questo sia un luogo di raccoglimento e preghiera, invitandoli al silenzio e a consumare l’eventuale pranzo al sacco in un’area più lontana. Indicazioni purtroppo non rispettate dalla quasi totalità delle persone che abbiamo visto durante la nostra escursione.

A proposito del pranzo, ti consiglio di mangiare lungo l’ultimo tratto del sentiero in salita, nei pressi di un ampio spazio all’ombra. Lo riconoscerai facilmente per via della presenza di un piccolo gruppo di omini di pietra e di un enorme tronco d’albero. Chiara ed io abbiamo mangiato lì al ritorno, in compagnia di alcune simpatiche farfalle fegee con la loro inconfondibile livrea nera.

Dopo una pausa pranzo di circa 30-45 minuti, ci siamo rimessi in marcia per tornare alla macchina, ripercorrendo lo stesso sentiero dell’andata. Al ritorno il percorso è ancora più semplice, visto che a parte i saliscendi all’ingresso delle Gole dell’Infernaccio non c’è alcuna traccia di salita, se non alcune centinaia di metri dopo aver superato le Pisciarelle. Se camminerai in modo spedito, senza fermarti per le foto, dovresti impiegare meno di un’ora per rientrare al punto di partenza.

Scheda tecnica dell’escursione

  • Località di partenza: parcheggio Valleria, Rubbiano (frazione di Montefortino, in provincia di Fermo) – 863 m
  • Località di arrivo: eremo di San Leonardo al Volubrio – 1.125 m
  • Distanza: 7,6 km (andata e ritorno)
  • Durata: 2 ore circa
  • Dislivello: 343 m
  • Altitudine minima: 823 m (zona Pisciarelle)
  • Altitudine massima: 1.127 m (scollinamento pochi metri prima dell’eremo)
  • Difficoltà: facile – medio
  • Tipologia di percorso: ampia strada forestale fino alle Pisciarelle, poi breve tratto impegnativo su un tipico sentiero di montagna, dopodiché tratto pianeggiante su fondo regolare tra le Gole dell’Infernaccio, e ultimo tratto in costante salita in mezzo al bosco fino allo scollinamento in prossimità dell’eremo

Ed ecco la mappa del nostro percorso a piedi, con il profilo altimetrico e la traccia GPS.

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