San Quirico d’Orcia sorge nel cuore della Val d’Orcia, a metà strada tra Montalcino e Pienza, non lontano da Monticchiello e Montepulciano. Antico centro etrusco, per molti secoli è stata attraversata senza continuità di sosta da pellegrini e mercanti, i primi diretti a Roma, i secondi a Firenze e Siena. Oggi, all’interno delle sue mura quattrocentesche, conserva ancora una deliziosa atmosfera medievale, tra sorprendenti giardini e pievi dal glorioso passato. Ma forse il meglio di sé lo regala all’esterno della cinta muraria, laddove è la natura a dettare legge.
Ecco le migliori cose da vedere a San Quirico d’Orcia e dintorni.
Il consiglio di Viaggi e Ritratti: stai pianificando una vacanza da queste parti? Ti invito allora a leggere anche la mia guida sulle zone e hotel migliori in cui alloggiare in Val d’Orcia.
1. Chiesa di Santa Maria Assunta
Dopo aver parcheggiato fuori dalle mura, sali le scale che ti conducono all’interno della cinta muraria seguendo le indicazioni per il centro storico. Il primo monumento che incontrerai è la chiesa di Santa Maria Assunta, risalente all’XI secolo.
L’edificio sacro, costruito in pietre di travertino, in passato sorgeva lungo la Via Francigena: ancora oggi le tante persone che si cimentano nel cammino includono San Quirico d’Orcia nel loro itinerario, eleggendola a tappa imperdibile del percorso toscano.
Stupisce in particolare per la sua somiglianza con la vicina abbazia di Sant’Antimo, fatte ovviamente le dovute proporzioni in termini di importanza storica e dimensioni.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 19:00
Ingresso libero
2. Giardino delle Rose
Alle spalle della chiesa di Santa Maria Assunta si trova l’ingresso al Giardino delle Rose, una piccola area verde accanto ai più famosi Horti Leonini.
Puoi definirlo un piccolo assaggio di ciò che ti aspetta poco dopo, un qualcosa di davvero inaspettato se pensi a quanto visto fin’ora attraversando in lungo e largo la tambureggiante Val d’Orcia.
A dispetto del nome le rose non sono tantissime (quando siamo andati noi praticamente non c’erano), ma te ne dimenticherai in fretta godendo della vista delle siepi ordinate e del silenzio tutt’intorno.
Orari di apertura: durante l’ora legale tutti i giorni dalle 8:00 alle 19:30; durante l’ora solare tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:30
Ingresso libero
3. Ospedale della Scala
Dall’altra parte della strada, di fronte alla chiesa di Santa Maria Assunta e del Giardino delle Rose, sorge l’Ospedale della Scala, costruito nel XIII secolo per prestare assistenza ai pellegrini in difficoltà e agli stessi sanquirichesi (gli abitanti di San Quirico d’Orcia).
Della struttura originaria oggi rimane soltanto la loggia, al cui interno c’è un piccolo pozzo in cui viene conservato lo stemma della Scala, che sta lì a ricordare il legame dell’edificio con il glorioso ospedale di Santa Maria della Scala a Siena, uno dei più grandi e antichi d’Europa.
Insomma, l’ennesima finestra sul passato per un atto di fede senza tempo.
Orari di apertura: sempre visibile
Ingresso libero
4. Chiesa di San Francesco
Proseguendo la passeggiata lungo via Dante Alighieri, il corso centrale di San Quirico d’Orcia, giungerai poco dopo dinnanzi alla chiesa di San Francesco, nota anche come chiesa della Madonna.
La sua costruzione risale alla seconda metà dell’Ottocento, negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia. L’opera più importante conservata all’interno dell’edificio religioso è la Madonna Annunciata del XVI secolo, attribuita all’artista fiorentino Andrea della Robbia.
Altre opere minori che puoi ammirare dentro la chiesa sono le statue lignee policrome di inizio Quattrocento dello scultore senese Francesco di Valdambrino, un Crocifisso anch’esso appartenente alla scuola di Siena della metà del XV secolo e il dipinto della Visitazione dei primi anni del Seicento del pittore Ventura Salimbeni.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 19:00
Ingresso libero
5. Horti Leonini
Proprio di fronte alla chiesa di San Francesco trovi l’ingresso agli Horti Leonini, un giardino rinascimentale perfettamente conservato, nonché la principale attrazione di San Quirico d’Orcia.
L’ingresso al giardino è libero, prenditi quindi tutto il tempo che vuoi per camminare tra meravigliose aiuole, siepi e piante, come se fossi un viandante di tanto tempo fa, dimenticandoti dell’ora e di qualsiasi altra cosa.
Al centro dell’area inferiore sorge la statua di Cosimo III de’ Medici, figlio di Ferdinando II de’ Medici e penultimo granduca di Toscana appartenente alla famiglia dei Medici. Se invece prosegui fino in fondo, raggiungerai un breve sentiero che mette in comunicazione gli Horti al Giardino delle Rose.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 8:00 al tramonto
Ingresso libero
6. Palazzo Chigi Zondadari
Prosegui ancora avanti, sempre lungo via Dante Alighieri, e in un paio di minuti arriverai al cospetto di Palazzo Chigi Zondadari, un imponente edificio barocco della fine del Seicento.
Deve il suo nome al cardinale Flavio Chigi, che nel 1677 ricevette in feudo San Quirico d’Orcia dal Granduca di Toscana, Cosimo III de’ Medici. Il cardinale diede l’incarico di costruire il palazzo all’architetto Carlo Fontana, il quale portò a termine i lavori nel 1684. In seguito alla morte del prelato, l’edificio passò alla sorella Agnese, vedova di Ansano Zondadari.
Oggi il palazzo, sede del comune, ospita al secondo piano mostre e altri eventi culturali.
Orari di apertura: variano in base alla mostra o all’evento in corso (per maggiori informazioni visita il sito ufficiale Fondazione Palazzo Chigi Zondadari)
Biglietto di ingresso: dipende dalla mostra o dall’evento in corso (vedi link sopra)
7. Pieve dei Santi Quirico e Giulitta
Accanto a Palazzo Chigi Zondadari sorge la Pieve dei Santi Quirico e Giulitta, nota più semplicemente come collegiata di San Quirico. Venne costruita alla fine dell’undicesimo secolo, su quel che restava dell’antico Battistero, con l’uso sapiente di arenaria e travertino bianco.
All’interno della collegiata l’opera più importante è il polittico realizzato nel XV secolo dal pittore Sano di Pietro, uno dei massimi maestri del primo Rinascimento senese.
Altra opera illustre conservata all’interno dell’edificio religioso il coro ligneo dello scultore Antonio Barili, in origine realizzato per il Duomo di Siena e in seguito acquistato dal marchese Chigi per la collegiata della sua città.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 19:00.
Ingresso libero
8. Bagno Vignoni
Terminata la visita al paese, sali subito in macchina per raggiungere alcuni dei luoghi più iconici della Val d’Orcia. Inizia da Bagno Vignoni, frazione di San Quirico d’Orcia, dove ti attende la spettacolare Piazza delle Sorgenti, un’enorme vasca termale al centro dell’antico borgo senese.
Dopo le fotografie di rito all’incredibile piazza, entra nel vicino Parco dei Mulini per scoprire l’area delle terme libere. Alla piscina termale più grande si arriva scendendo delle scalette che trovi nella zona delle rovine del parco.
Per maggiori informazioni ti invito a leggere il mio articolo su Piazza delle Sorgenti di Bagno Vignoni, in cui ti mostro le foto della piazza e ti do alcune info preziose sul parcheggio.
9. Poggio Covili
A un paio di km da Bagno Vignoni, lungo la via Cassia in direzione di Bagni San Filippo e Radicofani, ti imbatterai in un’inusuale fila di macchine. No, non sono impazziti tutti all’improvviso, c’è una ragione ben precisa perché la gente si ferma proprio qui: il viale di cipressi più famoso della Val d’Orcia, che anticipa l’ingresso all’agriturismo Poggio Covili.
Per la bellezza e per la fama, è una tappa imperdibile del tuo soggiorno in Val d’Orcia: sono sufficienti anche cinque minuti, la maggior parte dei quali li trascorrerai in fila aspettando che si liberi un posto al centro del viale tutto per te e la tua dolce metà. Sii paziente, arriverà anche il tuo turno.
Tutte le foto e altri consigli utili nel mio approfondimento su Poggio Covili.
10. Cipressini
È tempo ora di tornare indietro, di nuovo verso San Quirico d’Orcia. Se soggiorni dalle parti di Pienza o giù di lì (noi ad esempio abbiamo pernottato a Chianciano Terme), l’ideale è vedere prima i cosiddetti cipressini e poi soltanto dopo la Cappella della Madonna di Vitaleta.
I cipressini sono un piccolo boschetto di cipressi nei dintorni di San Quirico. Mentre percorri la via Cassia, in direzione di Montalcino, li vedrai sulla tua sinistra: l’ideale sarebbe arrivare dal senso di marcia contrario (ci sarebbe infatti da attraversare la strada, non proprio il massimo diciamo), perciò prosegui ancora avanti per poi immetterti poco dopo nella “giusta” direzione.
Non appena arriverai alla piazzola di sosta proprio sotto i cipressi, fiondati sul breve sentiero in salita che ti separa da una delle vedute più affascinanti della Val d’Orcia (in qualunque stagione). Info dettagliate nell’articolo sui cipressini.
11. Cappella della Madonna di Vitaleta
Nei dintorni di San Quirico d’Orcia resta da vedere soltanto la Cappella della Madonna di Vitaleta, simbolo a reti unificate di questo splendido territorio toscano.
L’antico edificio religioso sorge in aperta campagna, tra due filari di cipressi: in passato ospitava la statua della Madonna realizzata dallo scultore fiorentino Andrea Della Robbia, oggi conservata nella chiesa di San Francesco.
Per raggiungerla devi percorrere un breve tratto di strada sterrata, quindi proseguire a piedi per circa 5 minuti, dopo aver lasciato l’auto di fronte a una sbarra che impedisce alle macchine di proseguire oltre.
Trovi informazioni più dettagliate nel mio post sulla Cappella della Madonna di Vitaleta.
E con questo è davvero tutto, mi auguro di averti dato un aiuto nel visitare San Quirico d’Orcia. Per qualsiasi dubbio o domanda lascia pure una domanda, ti risponderò il prima possibile. A proposito, ti sfido a conoscere i 5 luoghi più belli dove vedere i cipressi in Val d’Orcia.
Federico Pisanu
Federico Pisanu è un travel blogger. Ha fondato viaggieritratti.it nel 2018 insieme a Chiara Lanari. Organizza i suoi viaggi in autonomia. In base alla sua esperienza aiuta gli altri viaggiatori con itinerari di viaggio e consigli pratici. Adora la pizza. Sardo. Al mare preferisce la montagna.