Civitella Alfedena è un vestito da sposa bianco (quelli di una volta però), una settimana enigmistica di media difficoltà, un ponte sospeso tra bellezza e passato. Se ne sta lì, arroccata a 1.123 metri di altitudine, sopra la sponda meridionale del lago di Barrea.
È anche il paese più piccolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, con il numero di abitanti che non raggiunge nemmeno le 300 unità. Poco male comunque, se questo significa fascino immortale e primo posto assoluto – almeno per me – in un’ideale classifica dei borghi più belli del Parco.
La nostra visita risale alla seconda settimana di giugno: oltre a un clima fantastico (temperatura sempre intorno ai 20 gradi), abbiamo fatto la scoperta di una natura altrettanto eccezionale con il Parco della Camosciara, che puoi raggiungere a piedi partendo direttamente dal borgo grazie a un paio di facili escursioni.
Ti racconto ora che cosa fare e vedere a Civitella Alfedena.
1. Visitare il Museo del lupo appenninico
Appena arrivi, il primo luogo d’interesse che incontri è il Museo del lupo appenninico (ingresso a pagamento), situato a ridosso del Centro visita del Parco Nazionale d’Abruzzo. All’interno trovi una serie di pannelli illustrativi che raccontano la storia dell’animale e il suo rapporto con l’uomo, documentandone anche abitudini e presenza nel territorio.
Come forse hai già intuito, se Villetta Barrea è legata alla figura dei cervi, Civitella Alfedena lo è a quella dei lupi. Ed ecco perché, poco distante dal museo appena descritto, trovi anche un’area faunistica di circa quattro ettari dove vivono alcuni di questi esemplari.
Per prenotare la visita al museo, chiama il numero di telefono 0864-890141, o invia un’email all’indirizzo di posta elettronica lupo.civitella@parcoabruzzo.it.
Importante: i due capostipiti, Er Bufera e Dacia, sono morti nella prima metà del 2021, all’età di 12 e 13 anni. A darne l’annuncio ufficiale è stata la pagina Facebook del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, da cui è tratta la foto qui sotto.
2. Affacciarsi sul lago di Barrea
Dietro il Museo del lupo appenninico c’è una stradina che conduce a un piazzale rialzato, da dove puoi ammirare gran parte del lago di Barrea. Rispetto al lago, Civitella Alfedena rappresenta idealmente il terzo vertice di un triangolo completato da Barrea e Villetta Barrea: tutto molto bello, tutto molto affascinante.
Quando siamo andati noi il cielo era grigio, dopo poco avrebbe perfino iniziato a piovere. Nonostante però le condizioni meteo non fossero le migliori, per usare un eufemismo, la vista panoramica restava eccezionale.
💡 Se le previsioni meteo indicano tempo nuvoloso, prova ad andare lo stesso, soprattutto se è pomeriggio, il momento migliore della giornata per scattare le foto (al mattino sei infatti controsole).
3. Scoprire il centro storico di Civitella Alfedena
Quello che colpisce da subito è il caratteristico colore bianco delle case del centro storico. Non ho ancora avuto il piacere di visitare il Salento e la Grecia, ma se devo immaginare le forme e i colori dei loro paesi, penso che il borgo di Civitella sia un modello perfettamente sovrapponibile.
Tra scalinate in cerca d’autore, fontane in bella mostra e saliscendi continui, il borgo vecchio regala ai suoi visitatori un fermo immagine intriso di storia, antichi mestieri e scorci straordinari.
Da non perdere la Torre Cilindrica (l’edificio più antico del paese, risalente agli inizi del XV secolo), l’Arco Scuro e le sue pietre annerite dal fumo dei camini, le vedute panoramiche improvvise su Villetta Barrea e il lago, le composizioni floreali divenute un tutt’uno con le facciate esterne delle case, la piazzetta Taverna e la sua minuscola fontana.
💡 La particolare composizione dell’antico borgo, che si traduce in un saliscendi continuo di stradine strette e ripide, rende di fatto inutile qualsiasi cartina/mappa. Non ti resta dunque che “perderti” tra le sue viuzze e lasciarti trasportare dalle emozioni.
4. Vivere la magia del Presepe al Borgo
Ogni anno, dal giorno dell’Immacolata all’Epifania, nel centro storico di Civitella Alfedena si svolge il “Presepe al Borgo”, evento promosso dall’associazione Fiaccolata (dalla quale è tratta la foto qui sotto) a cui prendono prendono parte gli abitanti stessi del paese.
Protagonisti del presepe in cartapesta, allestito nelle giornate autunnali dai ragazzi di Civitella, sono i rappresentanti dei mestieri di una volta, professioni destinate a scomparire nel corso dei prossimi anni.
L’obiettivo è far rivivere quella che un tempo era la quotidianità delle piccole comunità montane, così da offrire ai visitatori una ragione in più per scoprire l’antico borgo umbro anche fuori stagione.
💡 Se scegli di trascorrere le festività natalizie nel Parco Nazionale d’Abruzzo, non perdere nemmeno l’appuntamento con la “Fiaccolata di Fine Anno”. Tra vin brulè e cioccolato caldo, il 30 dicembre di ogni anno una suggestiva fiaccolata accende il cuore di abitanti e turisti, regalando loro uno spettacolare finale presso il belvedere di Santa Lucia.
5. Esplorare la natura ancora autentica della Camosciara
La prima volta che ho messo piede dentro il Parco della Camosciara ho pensato di essere in un posto speciale. Una sensazione che, passo dopo passo, si è trasformata in certezza. D’altronde non capita tutti i giorni di sentirsi parte integrante di un qualcosa di più grande, di più misterioso, di più universale.
Da Civitella Alfedena partono diversi sentieri che consentono di esplorare l’autenticità della Camosciara. Il più facile, adatto a tutte le famiglie, è il percorso I2, che conduce in circa 45 minuti al Colle Jajacque per un dislivello complessivo di 150 metri.
L’escursione ha inizio alla sinistra della grande area di sosta gratuita nella parte alta del paese, subito dopo il Punto informativo ecoturistico “Tratturo e transumanza” e l’ex lavatoio pubblico. Per trovare con facilità il punto di partenza, segui le indicazioni del parcheggio (identificato con la classica lettera P bianca su sfondo blu), oppure imposta come meta nel navigatore via Nazionale 59, dove ha sede il centro “Tratturo e transumanza”.
💡 Quando arrivi al Colle Jajacque, da dove puoi godere di una magnifica vista sull’anfiteatro naturale della Camosciara, puoi decidere se tornare indietro a Civitella seguendo lo stesso percorso dell’andata, oppure raggiungere il piazzale del Parco scendendo lungo il sentiero G4 per circa 1 ora di cammino. Dal piazzale, poi, in neanche 10 minuti arrivi alle cascate delle Tre Cannelle e delle Ninfe (sentiero G5).
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