Kyoto è diversissima da Tokyo, anche se è il suo anagramma. Tutto è più lento, calmo, naturale. Non c’è la metro, le strade sono semi vuote e le geishe si impossessano di nuovo dei loro spazi. A Kyoto ci sono anche alcuni dei templi più belli e famosi del Giappone. Ti dicono nulla i nomi Ginkaku-ji, Kinkaku-ji e Kiyomizu-dera? La spiritualità dell’antica capitale cammina per mano con la natura: imperdibili i parchi di Nara e Arashiyama, dove dare da mangiare a cervi e macachi è un obbligo.
Ora rilassati e scopri le più belle cose da fare a Kyoto durante una vacanza di 3, 4 o 5 giorni.
1. Raggiungi l’illuminazione al tempio Ryoan-ji
Non lontano dal Kinkaku-ji sorge il Ryoan-ji, tempio famoso per il suo giardino zen. Togli le scarpe all’ingresso, quindi prendi posto in uno dei lati del giardino e inizia a fissare le pietre. Ce ne sono 15: la tradizione narra che chi riesce a vederle tutte insieme contemporaneamente raggiunge l’illuminazione. Io ci ho provato, ma è evidente che sono ancora qualche stadio indietro.
LO SAPEVI CHE
– da qualsiasi angolazione sono visibili 14 pietre, ne manca all’appello sempre una
– Steve Jobs era un assiduo visitatore. Un giorno ha detto: “La cosa più sublime che ho mai visto sono i giardini di Kyoto”
– dal 1994 è Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco
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2. Visita il Kinkaku-ji
Conosciuto anche come Padiglione d’oro, il Kinkaku-ji si trova a pochi minuti dal Ryoan-ji ed è tra gli edifici più visitati di Kyoto (e non solo). Viene chiamato così perché gli ultimi due piani del tempio sono ricoperti da foglie d’oro. La posizione della struttura è molto particolare, il tempio si affaccia infatti su uno stagno.
Goditi la spettacolare visuale del tempio d’oro, visto che c’è poco da vedere all’interno (almeno l’area aperta al pubblico). Il momento migliore per la visita è all’apertura e poco prima della chiusura, quando cioè ci sono meno turisti perché ancora a letto o rientrati anzitempo in hotel.
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3. Innamorati del Ginkaku-ji
La rivalità tra il Padiglione d’oro e d’argento dura da oltre 500 anni. Non puoi non innamorarti del Ginkaku-ji e del suo bellissimo giardino che circonda l’intera area. Cammina lungo il sentiero ricavato tra piante, ponti e corsi d’acqua, senza smettere di sognare. Perché di questo si tratta, un sogno.
CURIOSITÀ
– il tempio d’argento si chiama così non per la presenza del pregiato metallo ma in qualità di rivale del Padiglione d’oro
– un’altra spiegazione vuole che il nome derivi dall’effetto argentato dato in passato dal riflesso della luna quando illuminava l’edificio all’esterno (per via di una copertura di lacca nera)
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4. Cammina nella storica strada Sannenzaka
La maggior parte delle strade di Kyoto sono semi vuote o quasi. Fanno eccezione soltanto due vie: Sannenzaka e Ninenzaka. Entrambe sono la via di accesso al Kiyomizu-dera, altro celebre tempio dell’ex capitale del Giappone. Sannenzaka, come la strada gemella, è lastricata in pietra. Ai lati ci sono tante tradizionali case in legno, oltre a piccoli negozi e ristoranti.
Un’ultima curiosità: la sua costruzione risale agli inizi del nono secolo, un anno dopo rispetto alla via Ninenzaka. Sarà per questo motivo che la palma di strada pedonale più trafficata della città se la aggiudica proprio Ninenzaka?
5. Concediti il bis lungo Ninenzaka
Se mentre cammini nell’affollata Sannenzaka ti viene in mente la vivacissima Takeshita Street di Tokyo, appena cominci la via Ninenzaka ti sembra di essere a Shibuya, fatte le dovute proporzioni. Anche qui non mancano le affascinanti case in legno. Dopo aver scattato qualche foto alle abitazioni sospese tra passato e presente, entra in un negozio di souvenir e guarda se trovi qualcosa di interessante.
Ci sono poi bar, caffè e ristoranti, dove puoi fermarti a mangiare prima o dopo la visita al Kiyomizu-dera. Tra questi c’è anche Starbucks. Il punto vendita della famosa catena americana di caffè ha sostituito un’antica teahouse giapponese.
6. Immergiti nell’area sacra del Kiyomizu-dera
Appena ho messo piede in Giappone sono rimasto senza parole di fronte al rispetto del popolo giapponese per la sfera religiosa. Te ne rendi conto fin da quando muovi i primi passi a Tokyo, magari entrando per sbaglio nel santuario Hanazono. Moltiplica ora per mille quelle stesse emozioni inoltrandoti nell’area sacra del tempio Kiyomizu-dera, uno dei simboli della città di Kyoto.
Un motivo in più per visitarlo è la fine dei lavori di ristrutturazione a marzo 2020, che hanno interessato per alcuni anni la sala principale del tempio. Affacciati dalla terrazza e contempla l’incredibile panorama davanti a te, dove fa capolino anche la pagoda Koyasu.
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7. Perditi nella foresta di bambù di Arashiyama
Dentro la foresta di bambù di Arashiyama torni indietro nel tempo, in un’epoca dominata dalle fiabe e da una natura incantata. Apri il libro della tua vita e lasciati guidare dall’istinto. Cammina accanto ad alberi di bambù alti fino a 30 metri, lungo un sentiero sacro che conduce al Tenryu-ji, uno dei templi zen più famosi di tutto il Giappone e Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.
Quando arrivi ad Arashiyama con il treno, la foresta di bambù è la prima attrazione che incontri lungo l’itinerario. La distanza dalla stazione è inferiore ai 10 minuti. Inoltre, il percorso è segnalato da alcuni cartelli fin dall’uscita della stazione, quindi non hai scuse 🙂
8. Dai da mangiare alle scimmie del parco di Arashiyama
Se ami gli animali prendi carta e penna, quindi aggiungi alla lista di cose da vedere a Kyoto il Monkey Park di Arashiyama. Ti attendono splendidi esemplari di macachi giapponesi: ci sono i piccoli che inseguono i propri genitori rotolandosi sul prato, altri che si lasciano pulire per ore dalla mamma, altri ancora non vedono l’ora di mangiare dalle tue stesse mani.
Il parco si trova ai piedi del monte Arashi. Per raggiungerlo metti in conto una salita di circa trenta minuti. Ti consiglio di procedere piano, se vuoi arrivare all’incontro con le scimmie con ancora un po’ di energie.
LO SAPEVI CHE
– i macachi giapponesi, in particolare le femmine adulte, amano crogiolarsi nelle acque calde delle sorgenti termali per ridurre lo stress e aumentare la capacità riproduttiva
– il parco di Arashiyama ospita oltre 170 macachi
9. Acquista dei souvenir nel centro di Arashiyama
Le visite alla foresta di bambù e al parco delle scimmie occupano all’incirca mezza giornata. Prima di tornare a Kyoto nel pomeriggio, trova qualche minuto da dedicare alla ricerca di uno o più souvenir. I negozi del centro, in prossimità del ponte, ospitano interessanti idee regalo per amici e parenti. Magari non trovi nulla di interessante, ma in fondo guardare non costa nulla.
Chiara ha preso un gatto (ti pareva), io invece ho puntato più sulla spiritualità acquistando un piccolo soprammobile con alcune divinità giapponesi. La commessa mi ha spiegato che sono una specie di portafortuna.
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10. Conta i torii del santuario Fushimi Inari
Il santuario di Fushimi Inari è una delle tappe imperdibili di una vacanza a Kyoto. I torii, cioè i portali rossi che si rincorrono l’uno dietro l’altro durante il cammino, ti rimangono scolpiti nel cuore. Riuscire a contarli tutti è quasi impossibile. Pensa che ce ne sono più di diecimila e ogni anno aumentano di numero: ognuno di loro rappresenta infatti la dedica di una persona alla divinità Inari.
CONSIGLIO
– ti suggerisco di restare qui mezza giornata, magari incastrandolo nello stesso giorno di Arashiyama
– in alternativa concentrati sui templi Kinkaku-ji e Ginkaku-ji al mattino, mantenendo il Fushimi Inari al pomeriggio
– se scegli la seconda opzione, valuta la sostituzione del Kinkaku-ji con il Kiyomizu-dera (più vicino)
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11. Scopri la storia del tempio Kodai-ji
Tra il Padiglione d’argento e il Kiyomizu-dera ci sono altri tre templi di notevole interesse. Il più importante è il Kodai-ji, non lontano dalle vie Ninenzaka e Sannenzaka. Fatto costruire agli inizi del Seicento dalla moglie Nene, è dedicato alla figura storica di Toyotomi Hideyoshi, soprannominato il Napoleone del Giappone. A lui si deve la riunificazione del Paese e per questo motivo viene venerato come una divinità.
All’interno del perimetro del tempio trovi una foresta di bambù, più piccola comunque rispetto a quella di Arashiyama. Ci sono anche alcuni giardini zen, somiglianti al giardino roccioso del Ryoan-ji.
12. Emozionati per la magia autunnale del Eikan-do
Se vai a Kyoto in autunno, dirigiti almeno una volta al tempio Eikan-do (sulle mappe e in alcune guide turistiche è indicato con il nome Zenrin-ji). Qui i colori autunnali regalano uno spettacolo unico, capace di togliere il fiato a chiunque visiti il Giappone per la prima volta. Pochi altri luoghi consentono di vivere questa stagione in modo così intenso.
Il periodo migliore per ammirare la magia dell’autunno nell’ex capitale giapponese è la seconda metà di novembre. Approfitta di queste settimane anche per innamorarti delle illuminazioni serali lungo il cammino che conduce al tempio.
13. Esplora gli spazi del santuario Yasaka
L’altro luogo spirituale posizionato tra il Ginkaku-ji e il tempio Kiyomizu-dera è il santuario Yasaka, a pochi minuti a piedi dal Kodai-ji. Vanta una storia di oltre mille anni e grazie alla sua posizione strategica, tra i distretti di Gion e Higashiyama, è il naturale punto di partenza del trittico Yasaka-Kodaiji-Kiyomizudera. Varca l’area sacra e scopri le tantissime lanterne bianche pronte a illuminarsi quando arriva la sera.
Il santuario di Yasaka è poi famoso come postazione per assistere alla fioritura dei ciliegi in primavera. Il momento migliore per vedere i ciliegi schiudersi in Giappone corrisponde in genere alle prime due settimane del mese di aprile.
14. Percorri il Sentiero del filosofo
Filosofia e religione non sempre sono andate a braccetto nel corso della loro storia, è quindi un paradosso che proprio a Kyoto ci sia un (il) Sentiero del filosofo. Inizia non lontano dal Ginkaku-ji e termina vicino all’ingresso del tempio Nanzen-ji, costeggiando un piccolo canale e maestosi alberi di ciliegio. Camminando a ritmo normale e fermandoti per scattare alcune foto, lo completi in una mezz’oretta.
LO SAPEVI CHE
– è chiamato così in onore di Nishida Kitarō, professore di filosofia dell’Università di Kyoto, vissuto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento
– il professore Kitarō era solito meditare su questo percorso ogni giorno
15. Segui le orme delle geisha
Una delle differenze che più mi è rimasta impressa con Tokyo è la disparità del numero di geisha nelle due città. Se anche tu hai in programma di visitarle entrambe facci caso: nella prefettura di Kyoto se ne contano molte di più, non c’è proprio paragone. Prendila come un’opportunità per conoscerle meglio: guarda i loro movimenti, i luoghi che visitano, quali interazioni hanno con gli altri turisti.
Tra tutte quelle incontrate, me n’è rimasta impressa soprattutto una. Luogo simbolo (santuario Fushimi Inari), dolcezza infinita, strumento non convenzionale: io amo il Giappone.
16. Regalati un’escursione di un giorno a Nara
Andare a Kyoto senza inserire nell’itinerario l’escursione di un giorno a Nara è un po’ come soggiornare una settimana a Belluno escludendo il Parco delle Dolomiti Bellunesi. Qualunque sia il tuo programma, il mio consiglio è di aggiungere Nara a ogni costo. Qui trovi un equilibrio perfetto tra natura e religione, con l’aggiunta di conoscere i cervi Sika.
A Nara i cervi girano liberi (sono venerati come animali sacri), soltanto però entro i confini dell’antica capitale giapponese. Lungo la strada che affianca il parco compra uno o due pacchetti di cracker confezionati apposta per i Sika e offriti di dare loro da mangiare.
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17. Rispetta la fila per salire sui mezzi pubblici
L’Italia e il Giappone sono due Paesi agli antipodi per quanto riguarda il settore dei trasporti. Te ne accorgi non soltanto per la puntualità dei mezzi, ma per l’ordine rispettato in ogni contesto. Penso che anche in questo si misuri la civiltà di una nazione, sei d’accordo con me?
Ti invito dunque a osservare la fila ordinata prima di salire sia sul treno che sul bus, indipendentemente dalla tua destinazione. Consideralo come un allenamento per quando torni a casa, anche se qui è un po’ difficile ripetere l’esperienza nipponica.
18. Sali sul bus giusto
Le prime volte che prendi il bus per raggiungere un’area nei dintorni di Kyoto potresti incontrare delle difficoltà. Non è infatti così immediato trovare la corsa giusta, e nemmeno la fermata dove aspettare l’arrivo del mezzo. Se hai un dubbio, ti consiglio di attendere ed avere la certezza che sia proprio quello. Perderti in Giappone non è il massimo, per usare un eufemismo.
CONSIGLIO
– scarica l’app Japan Travel (link Android – link iOS)
– consulta il sito Internet Arukumachi Kyoto (link in inglese)
– prendi una mappa dei bus alla stazione di Kyoto
19. Chiedi informazioni su quale treno prendere
Hai perso la bussola alla stazione? Nonostante gli sforzi non riesci proprio a capire su quale treno salire per raggiungere una località specifica? Se conosci l’inglese puoi ancora cavartela. Anche in Giappone, infatti, funziona il “trucco” più antico del mondo: ferma una persona e chiedile aiuto. Lo sapevi che ai giapponesi stiamo simpatici?
A me e Chiara è capitato di domandare aiuto a un signore per la conferma sul treno diretto ad Arashiyama. Ricordo ancora quando ha tirato fuori l’iPad dal suo piccolo zaino, dimostrandosi molto disponibile nell’aiutarci.
20. Mangia la pizza alla stazione di Kyoto
In Giappone non capita spesso di trovare ristoranti dove mangiare pietanze tipiche della cultura occidentale. Considera quindi la pizza preparata in uno dei tanti locali presenti all’interno della stazione di Kyoto come una rarità. Anche se paragonarla a quella italiana è sbagliato, mi sento comunque di promuoverla a pieni voti. Che ne dici di farci sapere la tua opinione nei commenti quando l’avrai mangiata?
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Conclusioni
La nostra guida sulle cose da fare e vedere a Kyoto termina qui. Spero di averti dato una mano ad organizzare al meglio la tua futura visita all’ex capitale giapponese. Per qualsiasi dubbio o domanda, lascia pure un commento qui sotto.
CONFRONTO / 20 COSE DA VEDERE A TOKYO
Federico Pisanu
Federico Pisanu è un travel blogger. Ha fondato viaggieritratti.it nel 2018 insieme a Chiara Lanari. Organizza i suoi viaggi in autonomia. In base alla sua esperienza aiuta gli altri viaggiatori con itinerari di viaggio e consigli pratici. Adora la pizza. Sardo. Al mare preferisce la montagna.